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CHI E' ROBERTO GENTILE

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L'EDITORIALE DI ROBERTO GENTILE

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T.O. DEL MESE

BOTTA & RISPOSTA

IPSE DIXIT

pagliara giuseppeA non risentire granché dei terremoti che investono il tour operating italiano è un’impresa familiare, collocata lontano da Roma e da Milano e, forse anche per questo, in ascesa da anni. Lo testimonia Giuseppe Pagliara, direttore generale e fondatore, insieme al fratello Roberto, di Nicolaus.

Domanda - D’obbligo: un giudizio spassionato sull’operazione Alpitour-Eden. Risposta - Sin da quando ho avuto sentore della notizia, non l’ho interpretata come un pericolo per la mia azienda, anzi... La fusione di attività di tour operating comporta aggregazione e scrematura di prodotto, quindi potrebbero addirittura aprirsi delle possibilità. E poi l’esperienza pregressa insegna che, per il fatturato, 2 + 2 non fa mai 4, anzi, spesso fa 3... Nicolaus, presentandosi in agenzia con un solo brand e una forte caratterizzazione, potrebbe guadagnare anche nel confronto con un gruppo che di marchi e di prodotti, in portafoglio, ne ha veramente tanti... D - I charter per l’estate: problemi e opportunità. R - Premetto che non sono ottimista circa i futuri sviluppi della charteristica: sia perché alcuni attori si stanno tirando indietro (vedi la nuova Air Italy targata Qatar Airways), sia perché Alitalia - nonostante Mauritius o Cuba - è concentrata su altre questioni. Ma il nodo è semplice: sul corto raggio, ormai dominano le low-cost; sul lungo raggio le legacy come Emirates o le orientali permettono di raggiungere destinazioni come Maldive o Caraibi con maggiore flessibilità della data fissa e a costi ragionevoli. Il duopolio Neos/Blue Panorama? Sarà una bella battaglia, ma Nicolaus ne resta fuori; sia perché abbiamo esigenze particolari (non usiamo mai il primo slot del mattino; non amiamo le partenze infrasettimanali; usiamo solo tre aeroporti, MXP VRN e BGY), sia perché continueremo a servirci di compagnie che si adattano ai nostri criteri e hanno un buon rapporto qualità/prezzo, come airBaltic o Air Dolomiti. D - Le dismissioni Valtur, a quali è (o era) interessata Nicolaus? R - Dopo il Tanka, credo che il Garden Village di San Vincenzo fosse la struttura migliore di cui Valtur disponeva, e noi ne abbiamo acquisito un buon allotment: 200 camere, che abbiamo già iniziato a vendere bene, e che nel 2019 diventeranno 300. Un contratto pluriennale, impegnativo, che abbiamo combattuto per ottenere. Ci sarebbe piaciuto anche Ostuni, ovvio, da casa mia vedo il villaggio... Ma sull’operazione Cdp/TH Resorts preferisco non esprimermi, perché siamo in attesa di vedere gli sviluppi. Non cerchiamo altri resort in Italia, quelli che abbiamo in portafoglio ci soddisfano e sono coerenti con l’obiettivo di fatturato complessivo del 2018. Quanto? 100 milioni, uno più uno meno.