CHI E' ROBERTO GENTILE

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L'EDITORIALE DI ROBERTO GENTILE

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T.O. DEL MESE

BOTTA & RISPOSTA

IPSE DIXIT

giovanni tamburi qGiovanni Tamburi è un finanziere (romano, ma milanese di adozione, 71 anni, con moglie molto coinvolta nel business), ma – al contrario della maggior parte dei colleghi pari grado – comunica, spesso e volentieri. Non solo, dice cose non scontate e rivela particolari non noti. Interessanti soprattutto perché in portafoglio la TIP Tamburi Investment Partners ha gli yacht di Azimut Benetti, i piumini di Moncler, le cappe da cucina di Elica, i cavi sottomarini di Prysmian, le app di Bending Spoons, i mobili per esterno di Roda, i negozi di Ovs...

Per questo la sua intervista a la Repubblica del 16 giugno 2025 va letta da cima a fondo. Con due annotazioni a latere:

nelle dense 6.000 battute non una sola citazione per Alpitour, della quale è da anni maggiore azionista, neanche a proposito della eventuale quotazione: “Abbiamo dieci aziende, da Azimut Benetti a Bending Spoons, pronte per andare in Borsa”. L’anno scorso, di questi tempi, l’aveva citata

- illuminante la descrizione del “confessionale delle dinamiche familiari” ovvero del tavolo al quale si firmano i contratti grazie ai quali TIP entra nell’azionariato di imprese familiari. “Che cosa temono gli imprenditori, quando aprono il capitale a nuovi soci?” chiede l’intervistatore. “Hanno paura di perdere la loro individualità, che qualche volta è individualismo, di dover condividere le decisione con altri. In fondo i famosi consigli di amministrazione fatti in cucina con la moglie, il figlio e il cognato all’imprenditore italiano classico vanno bene. Per cui, tranne alcuni casi in cui c’è chi scommette con entusiasmo sulla crescita, di solito gli imprenditori non sono felicissimi di sedersi a questo tavolo”. Tamburi dixit, viva la sincerità. E di aziende familiari ton loghetto ha recentemente scritto.

 

rombaldoni michele qFacciamo tutti lo stesso errore e questa newsletter (che ha appena compiuto 15 anni) ne è testimonianza: quando parliamo di turismo b2c ci occupiamo soprattutto di outgoing e dell’incoming parliamo poco o nulla. Male. Basta leggere “Perché l’Italia è - e ancor più sarà, in futuro - il regno del turismo di lusso”.

Lasciamo allora la parola a Michele Rombaldoni, fondatore e titolare di Datagest, che oltre a girare il mondo per fiere, ha creato la piattaforma .xml Aves e di incoming si occupa da vent’anni.

“Aves è il maggior gateway .xml per l’incoming italiano. Siamo collegati a tutti i più importanti software turistici del mondo, mettiamo in contatto la domanda e l’offerta b2b nel modo più semplice ed efficace possibile, con l’attuale tecnologia. Tra i tanti, abbiamo integrato Juniper, Travel Compositor, TravelgateX e siamo presenti globalmente, dalla Cina al Sud America.

Noi distinguiamo l’offerta in hotel (quello che fa Booking.com, per intenderci - ndr) e turismo, che noi dividiamo in tour ed esperienze (crociere, visite guidate, walking tours, cooking lessons ecc.) oltre a servizi di transfer e accoglienza. Aves è integrato anche con le bedbanks e coi sistemi di ticketing come Vivaticket. Oltre tutto questo, ci occupiamo anche di azioni di marketing per i nostri clienti.

Quello che ci distingue dagli altri è che Aves non vende nulla, visto che è un software e quindi lavora per far incontrare domanda e offerta. Punto".

 

rombaldoni michele qloghi fiereDimenticate ITB e WTM, FITUR e TTG, BIT e l’ATM di Dubai: qui parliamo di fiere - ovviamente dedicate al turismo - dall’altra parte del mondo. Abbiamo chiesto a Michele Rombaldoni, fondatore e titolare di Datagest, perché valga la pena andare dall’altra parte del mondo per fare business.

“Frequentiamo tutti le stesse fiere di settore: la FITUR di Madrid è la mia preferita, nella patria dei software, location accogliente, sempre in crescita; la ITB di Berlino è la più importante, ma l’organizzazione è deficitaria e la logistica - sali e scendi, entri ed esci - scadente; il WTM di Londra ha perso lo smalto dei primi anni, non ha più l’allure internazionale che aveva prima”.

“Go East, mi sono detto” (Go West era un singolo di successo dei Pet Shop Boys - ndr) “e quindi mi sono mosso tra Osaka, Singapore e New Delhi. La TEJ Tourism Expo Japan di Osaka è la più importante fiera di settore, in Giappone, dedicata più al turismo domestico che a quello internazionale: quello che mi ha colpito è che nessuno (t.o., fornitori, speaker) parla inglese e la cosa è assurda, visto che solo i giapponesi parlano... giapponese, a malapena qualcuno cinese o coreano. Insomma, senza un interprete al TEJ è meglio non andare”.

ITB Asia è l’appuntamento più importante dell’area Asia Pacifico, un po’ la versione orientale della ITB di Berlino. Qui l’inglese lo parlano bene, ma siamo a Singapore (dove tutti parlano inglese) e la location nell’iconico Marina Bay Sands (i tre grattacieli sormontati dallo Sky Park) aiuta molto. La manifestazione è cresciuta bene negli ultimi due anni ed è consigliabile a chi vuole avere uno sguardo di insieme su quell’area dell’Asia”.

SATTE South Asia’s Travel & Tourism Exchange a New Delhi è la fiera del software per eccellenza, visto che le maggiori case produttrici – non solo turistiche – gravitano tra qui, Londra e gli USA. È ben organizzata e ovviamente l’inglese è la lingua ufficiale. Il nodo è che dentro l’India Expo Centre pare di essere in Europa o negli USA, ma a meno di un’ora di distanza sei in centro a New Delhi, quindi nel cuore dell’India: traffico folle e Tuk-tuk come formiche impazzite, vacche sacre e mendicanti per strada, bancarelle dappertutto e addirittura scimmie aggressive che rapinano i turisti. Insomma, meglio essere preparati”.

Il mondo (delle fiere, e non solo) è bello perché è vario.

 

tamburi qPer le ultime su Alpitour citiamo il sempre informato quotidiano la Repubblica, che l’8 luglio 2024 scrive: “Tra le cessioni del 2024, TIP aveva puntato su Alpitour, controllata per il 49% dal veicolo Asset Italia 1 Srl, di cui TIP è il maggiore investitore. A ottobre, infatti, Goldman Sachs era stata incaricata di ‘avviare un processo esplorativo per la valorizzazione delle quote’. Poi però la procedura è stata rallentata, come spiegato a maggio, ‘vista la bontà dei risultati in corso e il rafforzamento delle prospettive positive’. Per il tour operator, spiega ad A&F Giovanni Tamburi, presidente e a.d. di TIP, «non c’è fretta di trovare un socio. Tra l’altro non puntiamo a vendere ma ad aprire il capitale a un azionista, restando soci anche importanti, come tutti i partner ci chiedono. Le trattative proseguono ma la Borsa è un’opzione aperta”.

Tre puntualizzazioni, da addetti ai lavori:

- dal 2018 TIP controlla il 70% di Alpitour SpA, non il 49%, quindi - come azionista di maggioranza - a Torino comanda Giovanni Tamburi;

- la “procedura di vendita” era “rallentata”, nel maggio scorso, non tanto grazie ai “risultati in corso”, ma perché l’esplorazione affidata a Goldman Sachs non aveva prodotto risultati accettabili per l’azionista (tradotto, non si era trovato nessuno disposto a pagare - per l’intero pacchetto Alpitour - la cifra che Tamburi esigeva, ovvero 1,3 / 1,5 miliardi di euro);

- infine, sono trascorsi più di 6 anni dall’insediamento di Tamburi in Alpitour (era il 18 maggio 2018) quando l’orizzonte di investimento, per “club deal” come TIP è di tre, massimo cinque anni, anche per soddisfare le aspettative di redditività dei soci; d’accordo che c’è stato di mezzo il Covid, ma “l’opzione aperta” rappresentata da un IPO (che a ottobre 2023 Tamburi riteneva “non favorevole”) ora torna di stretta attualità. Anche i finanzieri cambiano idea.

 

oleary2010 qagenzia alitalia qSe c’è un manager turistico che fa notizia solo per il fatto di dire qualcosa, quello è Michael O’Leary, vulcanico CEO - e vero deus ex machina - di Ryanair, ritratto in icastica posa nel 2010. Dalla spumeggiante intervista concessa a la Repubblica il 23 gennaio 2024 estraiamo solo alcune perle:

- “L’ambiente ci sta moltissimo a cuore. Ci piacciono meno le tasse ambientali che gli olandesi e i belgi sono bravissimi a proporre, perché tanto le loro compagnie aeree non le pagheranno. L’olandese Frans Timmermans, ex Commissario europeo per il clima, si è speso per la tassazione dei viaggi aerei, ma esentando il traffico a lungo raggio e quello di trasferimento. Forse perché l'84% del traffico di KLM è costituito da voli a lungo raggio e trasferimenti?” in risposta alla sensibilità di Ryanair per ambiente e sostenibilità.

- L’indagine era semplicemente stupida, in partenza, come stupide sono le tesi dell’ENAC. Io non conosco nessuno a ITA Airways e non li ho mai contattati. Siamo in aspra concorrenza con ITA e con easyJet. Non facciamo accordi con loro, dunque. Qualche politico siciliano si è accorto che i biglietti costano di più a Natale che a febbraio...”: in risposta alla sentenza dell’Autorità Antitrust, che ha sancito l’infondatezza dell’accusa che Ryanair si fosse accordata segretamente con altre compagnie per tenere alti i prezzi dei voli verso la Sicilia.

- L’addizionale comunale, che versiamo nel vostro Paese, andrebbe eliminata. Non vedo perché i miei passeggeri debbano pagare le pensioni dei piloti Alitalia, tutto qui”: in risposta al fatto che l’ultima legge di bilancio preveda “un incremento dell’addizionale comunale sui diritti di imbarco portuale e aeroportuale per passeggero non superiore a 3 euro per passeggero”, da aggiungere ai 7,5 euro di Roma Fiumicino e Ciampino, ai 9 di Venezia e ai 6,5 euro degli altri aeroporti italiani.

O’Leary conduce da sempre una battaglia personale contro Alitalia e relativi aiuti di stato. La ex compagnia di bandiera, però, rimane nel cuore di molti agenti di viaggi, nostalgici delle preziose provvigioni riconosciute ai bei tempi. Forse per questo il glorioso logo Alitalia campeggia ancora sull’insegna di un’agenzia della provincia di Roma, anno domini 2024.