CHI E' ROBERTO GENTILE

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L'EDITORIALE DI ROBERTO GENTILE

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T.O. DEL MESE

BOTTA & RISPOSTA

IPSE DIXIT

burgio-gabriele.jpgLe dichiarazioni sono di qualche settimana fa, rilasciate durante un’intervista a TTG Italia. Ma Gabriele Burgio, da aprile 2012 presidente e a.d. Alpitour, le canta talmente chiare che val la pena rileggerlo: “Ho firmato un contratto di cinque anni e sono in Alpitour da meno di due. Non vado da nessuna parte, resto in via Lugaro a Torino. Mi rimane ancora molto da fare. Sono come un allenatore di calcio che deve ancora iniziare le stagioni migliori. Ho trovato un’azienda pachidermica. Ho fatto cambiamenti ma ne servono altri. Mi accusano di lunghi silenzi? Io parlo solo a cose fatte. Meglio stare zitti e lavorare. Prima di me qualcuno ha fatto miracoli…”. E miracoli dovrà continuare a farne anche Burgio, con l’aria che tira, e con un management praticamente nuovo.

 

filippetti-nardo.jpg“A volte qualcuno arriva in ufficio e mi dice che girano voci su di noi. Dicono che andiamo male, che siamo in difficoltà. Ma non posso perdermi dietro a questi personaggi. È dall’83 che raccontano balle, da quando ho avviato l’azienda: raccontavano che sarei fallito in fretta. Infatti sono ancora al mio posto e agguerrito” (fonte TTG). Agguerrito lo è sempre stato, il presidente di Eden Viaggi Nardo Filippetti. A trent’anni dalla fondazione, il t.o. marchigiano è secondo solo ad Alpitour, con 353 milioni di euro di fatturato nel 2012. E alle spalle se ne è lasciati tanti, di menagrami.

 

john-elkann-quad.jpgalpitour-world-logo.jpg“Siamo pronti a valutare la cessione di Alpitour se si presenterà una buona offerta” ha dichiarato al Financial Times John Elkann, presidente della holding Exor ed erede della dinastia Agnelli. Per questo è stata avviata una procedura per capire fino a che prezzo sono disposti a spingersi la decina di private equity e big del turismo che negli ultimi mesi hanno sondato l’advisor Leonardo & Co. Secondo il settimanale RCS Il mondo, tra i candidati si fanno i nomi di Clessidra, Carlyle, Bridgepoint, 21 Investimenti e Axa Private Equity, che una presenza nel settore ce l’ha già, grazie al 6% di Bravofly condiviso col finanziere Francesco Micheli. Ma si parla anche della svizzera Kuoni, dell’inglese Thomas Cook e della tedesca Tui. Exor controlla Alpitour sin da quando Guglielmo Isoardi, erede del fondatore Lorenzo, cedette le sue quote alla allora Ifil. Ma quanto costa Alpitour?  Il 2010 è stato chiuso a 1,23 miliardi di ricavi, 50 milioni di Ebitda e 89,6 milioni di cassa netta. Si ragiona sui multipli dell’Ebitda, pari a 6 volte (quindi 300 milioni) più la cassa: quasi 400 milioni, quindi. Ma le aspettative di Elkann e soci potrebbero essere più alte, viste le buone performance finanziarie e la solidità del Gruppo Alpitour, esaltata dai recenti default di Ventaglio, Teorema ed Eurotravel.

 

foschi-pierluigi.jpgonorato-gianni.jpg“Ha paura per il futuro della sua compagnia?” (Silenzio. Poi un singhiozzo trattenuto). “Io piango a una domanda così. Certo che ne ho, di paura. Ma conto sulla lealtà dei nostri clienti. Noi resisteremo. Miglioreremo ancora. E una cosa così non accadrà più. Mai più.” È il passaggio più drammatico dell’intervista che Pierluigi Foschi, CEO Costa Crociere, rilascia al Corriere della Sera il 20 gennaio 2012. Il dramma della Costa Concordia è, per Foschi, umano e professionale insieme.  Ma qualcosa, anche a livello di comunicazione, non ha funzionato: riavvolgiamo il nastro all’indietro e analizziamo alcuni fatti. È la notte tra il 13 e il 14 gennaio, la nave è piegata di 80° e i 4.000 passeggeri la stanno precipitosamente abbandonando: il blog della compagnia posta due messaggi alle ore 1.00 e alle 5.00, riconoscendo la drammaticità della situazione  ed esprimendo cordoglio per le vittime. Grande immediatezza. Il giorno successivo il direttore generale Gianni Onorato si precipita al Giglio e rilascia un’improvvisata intervista tv, nella quale appare molto scosso e sconvolto per le conseguenze del naufragio. Due giorni dopo, siamo al 16 gennaio, Foschi e Onorato rilasciano la prima - e finora unica - conferenza stampa congiunta, visibile sul sito di Costa. Il 25 gennaio Foschi risponde a un’audizione al Senato, dichiarando che al largo dell'isola del Giglio è avvenuto un “tragico incidente che non doveva avvenire e poteva non avvenire”.  Il blog Costa continua a essere costantemente aggiornato. Costa Crociere, quindi, ha risposto con coraggio e coinvolgimento diretto dei vertici al dramma della Concordia. Cosa è mancato? Il calore, l’empatia, il coinvolgimento emotivo. Avremmo voluto vedere Foschi abbracciare la mamma della piccola Dayana sul molo del Giglio. Avremmo voluto vedere Onorato a Porta a Porta, a difendere a spada tratta la storia e l’orgoglio della sua compagnia contro le frecciate di Vespa. Avremmo voluto ascoltare Foschi sul GR1 delle 8 o a La Zanzara su Radio 24. Avremmo voluto vedere la foto di Onorato su un gommone dei Carabinieri, al largo del Giglio, che spiega - lui stesso - come si arriva al ponte 3. Costa è una grande compagnia, e ce la farà. I suoi manager sono seri e preparati. Ma la comunicazione moderna e multimediale vuole facce e photo opportunities che rimangono nella storia. Obama che, in maniche di camicia, visita il centro devastato dal terremoto, a L’Aquila, è un’icona. Questa icona, per la tragedia della Concordia, è mancata.

 

daniel-john-winteler.jpgNon le manda a dire Daniel John Winteler, presidente e a.d. di Alpitour World, nella sua veste di presidente di Federturismo Confindustria. Citiamo Il Sole 24 Ore del 16 ottobre 2010, che intitola significativamente il pezzo “Fallimento di una politica - Un governo turista per caso”: siamo a Cernobbio, alla V Conferenza Nazionale sul Turismo, il ministro Michela Vittoria Brambilla ha appena annunciato “Sta nascendo la politica del turismo” e cita dati e provvedimenti. I primi dimostrerebbero che il comparto sente meno la crisi, rispetto ad altri Paesi. I secondi si riassumerebbero nel “codice del turismo”, schema di decreto legislativo approvato dal Consiglio dei Ministri pochi giorni prima e immediatamente contestato da operatori e associazioni. Tutto questo non basta alle imprese, che di piano strategico sentono parlare da giugno 2008, alla conferenza di Riva del Garda. Winteler lo esprime chiaramente: “In questi due anni le nostre aziende si sono allontanate dal Governo, dal Ministero del Turismo e dalle Regioni perché sono mancati risultati concreti”. Punto.