Valtur certificato Marchio Storico come Alessi, Benetton e Ducati
La procedura per entrare a far parte del Registro è complessa: è necessario documentare l’uso continuativo del marchio per almeno cinquant’anni, raccogliendo quindi centinaia di prove d’uso - atti ufficiali, campagne pubblicitarie, cataloghi, articoli di giornale, video, fotografie, cartoline, gadget - per dare prova, anno dopo anno, della continuità del brand. Per tre motivi questo traguardo merita un plauso: - l’impegno che i fratelli Pagliara hanno messo nel rilanciare un marchio che – quando venne acquisito nel 2018 - era decotto o quasi, dopo anni di commissariamenti e cambi di proprietà; - il valore che un brand può avere presso il mercato turistico, siano le agenzie di viaggi che i consumatori, anche a prescindere dalle vicende attraversate dalla proprietà; sarebbe stato auspicabile trovare dei volenterosi fratelli Pagliara anche per un brand altrettanto prestigioso, e caduto in disgrazia, come Viaggi del Ventaglio/VentaClub; - Valtur incarna il concetto stesso di villaggio turistico, assimilato a un personaggio dello spettacolo altrettanto iconico, Fiorello, ed entrato nel nostro immaginario collettivo sin dagli anni ’70; tutto questo mentre Club Med compie 75 anni e non è un caso che le vicende del marchio francese e di quello italiano, negli anni ’70 e ’80, siano state fortemente legate.
Il Club Méditerranée, che ha segnato la storia del turismo, compie 75 anni
Dove alloggiare i propri ospiti (quelli che poi sarebbero diventati i G.M. Gentil Membres) su una spiaggia lontana da tutto? Nelle tende militari affittategli dal francese pied-noir Gilbert Trigano, in seguito socio e “dominus” del Club per 40 anni, erede della Trigano et Fils, che dal 1935 produceva attrezzature da campeggio a Grenoble. Leggenda vuole che parte di quelle tende provenissero dagli accampamenti militari dell’esercito alleato, abbandonate in Marocco al termine della II Guerra Mondiale, solo cinque anni prima, e recuperate dall’intraprendente Trigano. In quell’estate di 75 anni fa, 2.400 ospiti dormirono in tenda, senza acqua ed elettricità, mangiarono su tavolate con stoviglie (quelle sì) provenienti dai surplus militari americani, utilizzarono bagni comuni e vissero all’insegna dello sport: sci d’acqua, bocce, pesca subacquea. E, soprattutto, dandosi tutti del “tu” e abbattendo qualsiasi barriera sociale. Quella del Club Méditerranée è probabilmente l’origine più epica di un’impresa turistica mondiale.
Il Tucano Viaggi Ricerca entra nell’orbita Kel 12
Da leggere l’intervista “d’addio” di Willi Fassio (in foto), concessa al direttore di TTG Italia soprattutto nel passaggio: “Il web ha in parte rovinato l’approccio della gente. Soprattutto negli ultimi anni è tutto degenerato verso pretese assurde e scarsa conoscenza. Vedo troppa superficialità. A volte sembra che qualcuno scelga l’itinerario più per l’etichetta e per i social. Si è forse persa quella voglia di andare a vedere e scoprire posti nuovi”. Sottoscriviamo parola per parola, a parte il "forse".
Domenico Aprea, CEO OTA Viaggi T.O., di turismo e non solo
Come sta cambiando il Mare Italia? Il Covid ha rappresentato uno spartiacque. Prima della pandemia, il prodotto Mare Italia si vendeva quasi esclusivamente su soggiorni da 7 o 14 notti, in pensione completa o all inclusive. Oggi il mercato è molto più frammentato: proponiamo e vendiamo pacchetti di due, tre, cinque, sette o 11 notti – raramente di 14 – e sono cresciute formule come la mezza pensione o il bed & breakfast, che fino a qualche anno fa sarebbero state impensabili per una vacanza balneare. La flessibilità è diventata una richiesta e per noi un’attitudine imprescindibile. Qual è l’agenzia di viaggi ideale con cui lavorare? Quella che comprende il valore della formazione continua e la centralità della conoscenza del prodotto. Non basta avere una vetrina o una presenza sul territorio: oggi più che mai, bisogna conoscere in profondità le destinazioni, le strutture e le formule di soggiorno. Cosa è cambiato dagli anni ‘90 nel modo di lavorare? Praticamente tutto. Allora il turismo era fatto quasi esclusivamente di prodotto pacchettizzato, gestito interamente dai tour operator: voli, trasferimenti, soggiorni, tutto confezionato e distribuito alle agenzie in modo lineare. Oggi il mercato è molto più frammentato e il consumatore è spesso più informato di chi dovrebbe vendergli la vacanza. È cambiato il modo di scegliere, di prenotare, di viaggiare. Il cliente vuole flessibilità, personalizzazione, confronto. Questo ha cambiato completamente le dinamiche di vendita.
Scalate e turismo, l’eterno Preatoni si quota a Parigi
Ne ha scritto Francesco Manacorda su la Repubblica del 19 febbraio 2025 e il ritratto di Preatoni è talmente ficcante che lo riportiamo integralmente: “Scalatore, in senso finanziario, immobiliarista, reuccio del turismo, scopritore di paradisi o presunti tali, fiero oppositore dell’euro. Dal 18 febbraio 2025 Ernesto Preatoni può aggiungere a un corposissimo e non sempre lineare curriculum anche la quotazione a Parigi del suo Preatoni Group. Il titolo della holding ha debuttato sul listino Euronext Access+, il segmento junior del mercato azionario, riservato alle start up e alle piccole medie imprese con rapide prospettive di crescita. La quotazione a Parigi era stata già presa ufficialmente nell’ottobre 2022 ma poi - con l’invasione della Russia in Ucraina - Preatoni l’aveva rimandata appunto per scorporare le attività russe. Negli anni ’80 e ’90 Preatoni conquistò la ribalta con la scalata alla Popolare di Crema, puntando poi le sue mire di raider anche sulle Generali. Durante e dopo la fase delle operazioni finanziarie fu anche imprenditore del turismo, contribuendo con la sua Domina al primo sviluppo di Sharm El Sheikh”. Composizione societaria, valore della quotazione, andamento del titolo sono tutti visibili qui.
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