Ha fatto enorme rumore la notizia dell’assegnazione a Nicolaus del brand Valtur (diffusasi il 3 luglio 2018), sebbene l’operazione si concretizzerà solo dopo la presa d’atto da parte del giudice delegato e la redazione dell'atto notarile di trasferimento della proprietà, quindi entro il mese di luglio. Sarà l’ultimo atto della vicenda Valtur targata Investindustrial, ora conviene fare un po’ d’ordine. A oggi, 11 luglio 2018, i numeri certi sono: 5,2 milioni di euro, ovvero più di tre volte la base d’asta, la cifra messa da Nicolaus nella busta chiusa depositata presso lo studio milanese dell’avv.to Nicola Bordino, che ha sbaragliato quelle della concorrenza (le cifre di Bluserena e Alpitour non sono ancora ufficiali, ma lo scarto dell’offerta vincente sulla seconda doveva essere comunque superiore a mezzo milione). 18 anni, ovvero quanti ne ha Nicolaus per ammortizzare l’investimento in bilancio, decurtato del 10% già depositato: suddivisa per il numero di villaggi che porteranno il brand Valtur, da qui al 2036, una spesa inferiore a quella dello stipendio di un cuoco in un qualunque villaggio (Valtur, o Nicolaus, è uguale). 15 i villaggi che nel 2019 potrebbero portare l’insegna Valtur, come Pagliara racconta al TTG Italia: “Pensiamo di proporre al mercato 15 strutture a marchio Valtur e 15 strutture a marchio Nicolaus. Due prodotti distinti senza fare la grande ammucchiata”. Quindi 15 Valtur solo se saranno coerenti e congrui col brand e col format disegnati dalla nuova proprietà, e non dimenticando che i villaggi Valtur emigrati altrove sono la maggioranza). 100 milioni, l’obiettivo di fatturato di Nicolaus, al massimo per il 2019, al quale anche Valtur contribuirà.