Crollata Thomas Cook (può accadere anche in Italia? no, leggi qui) anche la controllata tedesca Thomas Cook Germany esce di scena, sommersa dai debiti e invendibile. Peccato, perché se Thomas Cook è stato il primo tour operator al mondo, nel portafoglio della partecipata tedesca si trovava anche Neckermann Reisen, che per decenni, nel secolo scorso, è stata un’icona del turismo tedesco, grazie al notissimo logo giallo e blu e ai suoi clienti, chiamati addirittura Neckermänner, ovvero “uomini di Neckermann”. Thomas Cook Germany ha cessato le operazioni il 1^ dicembre 2019, lasciato a casa 2000 dipendenti e cancellato i marchi Neckermann ed Air Marin, mentre Öger Tours e Bucher Reisen vengono salvati da Anex Tour, arrembante tour operator turco condotto da Neşet Koçkar.
Volonline si rinnova: nuovi il marchio, il pay-off e il sito
Volonline, tour operator (ma la definizione gli va stretta) fondato a Milano da Luigi Deli cambia volto, con un nuovo marchio e il restyling del sito internet. La ‘V’ iniziale diventa un elemento grafico a sé, che richiama il mare e le onde, e simboleggia lo spirito innovativo dell’operatore. Il payoff “human travel experience” pone l’accento sulle soluzioni di viaggio tailor made, proposte da Volonline ai propri clienti, che offrono esperienze uniche e personalizzate. Il restyling del sito permette appunto un’esperienza di navigazione più dinamica e personalizzata. Soli sette anni di storia, da 5 a 63 dipendenti, fatturato in crescita a due cifre: la Fly4You Srl di Luigi Deli non è più solo un newcomer, nel panorama turistico italiano.
OTA Viaggi celebra 30 anni di attività con 93 milioni di fatturato
Traguardo ambito e per pochi, quello del Trentennale dall’avvio dell’attività: OTA Viaggi può andarne orgogliosa. Tutto inizia con un piccolo albergo a Ischia, poi nel 1989 Stefano Aprea acquista un’agenzia di viaggi romana, la Outby Tours Activity (OTA, appunto) che trasforma, con l’ausilio dei figli Domenico e Mario, in un tour operator leader del Mare Italia e comprendente una società di gestione (Club Esse) e attività immobiliari. “Arriviamo da un decennio di continua crescita e anche nel 2019, nonostante una stagione in salita, chiuderemo raggiungendo i 93 milioni di euro di fatturato, contro i 92 del 2018” spiega il direttore commerciale Massimo Diana, a margine dei festeggiamenti che il t.o. romano celebra il 27 settembre 2019 al Marina Resort Garden & Beach di Orosei, in Sardegna. I più emozionati erano i fratelli Domenico e Mario Aprea (al centro nella foto), che della festa loro dedicata non sapevano nulla.
Da MiBACT a MiPAAFT e ritorno, Franceschini manda in soffitta Centinaio
C’era voluto un anno per trasferire le deleghe al turismo dal “MiBACT Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo” al “MiPAAFT Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo”; ce ne vorrà un altro per riportarlo indietro. Lo dichiara il neo ministro Dario Franceschini durante l’audizione in Commissione Cultura al Senato, a settembre 2019: “Non faremo una riforma della controriforma della riforma. Metteremo in campo alcuni interventi correttivi necessari a riportare il turismo in capo al MiBACT e a consolidare la struttura, specialmente nelle articolazioni periferiche”. L’ex ministro Gianmarco Centinaio lascia dopo poco più di un anno. Osho ha capito tutto.
Ormai non fa (quasi) più notizia: Veratour chiude l’ennesimo bilancio in utile (l’Ebitda, 14 milioni nel 2018, crescerà) e nel 2019 stima 245 milioni di euro di fatturato (+12%). Il direttore generale Stefano Pompili, davanti a 200 agenti di viaggi convenuti a Minorca per l’appuntamento di fine stagione, snocciola dati interessanti: “Il 2019 è cresciuto molto sul Nord Africa: con Kelibia e Djerba, in Tunisia, registriamo un + 110% sul 2018, ma soprattutto siamo il primo player sul mercato italiano. In Egitto siamo a + 68%, grazie a 2000 passeggeri a settimana su tre villaggi, numeri che non si vedevano da anni. D’altra parte, l’Italia è in leggero calo (- 2%), la Grecia è rimasta ferma e la Spagna ha pagato l’aumento dei prezzi”. Nel 2011 Egitto e Tunisia rappresentavano, con 62 milioni di euro, il 34% del fatturato di Veratour, negli anni successivi il calo e nel 2016 il minimo storico. Tre anni per invertire la tendenza, e nel frattempo crescere e macinare utili. A Roma sanno come si fa.