Difficile leggere un’intervista più approfondita e accurata di quella dedicata a Domenico Aprea, CEO e proprietario di OTA Viaggi T.O., da Letizia Strambi de l’agenzia di viaggi magazine, a maggio 2025. Se l’invito è leggerne qui la versione integrale, ecco qualche (illuminante) estratto:
Come sta cambiando il Mare Italia?
Il Covid ha rappresentato uno spartiacque. Prima della pandemia, il prodotto Mare Italia si vendeva quasi esclusivamente su soggiorni da 7 o 14 notti, in pensione completa o all inclusive. Oggi il mercato è molto più frammentato: proponiamo e vendiamo pacchetti di due, tre, cinque, sette o 11 notti – raramente di 14 – e sono cresciute formule come la mezza pensione o il bed & breakfast, che fino a qualche anno fa sarebbero state impensabili per una vacanza balneare. La flessibilità è diventata una richiesta e per noi un’attitudine imprescindibile.
Qual è l’agenzia di viaggi ideale con cui lavorare?
Quella che comprende il valore della formazione continua e la centralità della conoscenza del prodotto. Non basta avere una vetrina o una presenza sul territorio: oggi più che mai, bisogna conoscere in profondità le destinazioni, le strutture e le formule di soggiorno.
Cosa è cambiato dagli anni ‘90 nel modo di lavorare?
Praticamente tutto. Allora il turismo era fatto quasi esclusivamente di prodotto pacchettizzato, gestito interamente dai tour operator: voli, trasferimenti, soggiorni, tutto confezionato e distribuito alle agenzie in modo lineare. Oggi il mercato è molto più frammentato e il consumatore è spesso più informato di chi dovrebbe vendergli la vacanza. È cambiato il modo di scegliere, di prenotare, di viaggiare. Il cliente vuole flessibilità, personalizzazione, confronto. Questo ha cambiato completamente le dinamiche di vendita.