CHI E' ROBERTO GENTILE

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L'EDITORIALE DI ROBERTO GENTILE

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T.O. DEL MESE

BOTTA & RISPOSTA

IPSE DIXIT

luigi_porro.jpgDopo Remo Bodrato, Renato Scaffidi, Massimo Passalacqua (nipote di Bruno Colombo), Davide Prella e Luca Battifora se ne va anche l’ultimo manager di prima linea, Luigi Porro, che ha rassegnato le dimissioni da a.d. di Ventaglio Retail. Un progetto imprenditoriale autonomo, nel suo immediato futuro. Un interrogativo sul destino delle agenzie VentaPoint e Ventaglio 360, coinvolte nella complessa riorganizzazione del t.o. di Colombo.
 

La barca non è ancora affondata, i capitani coraggiosi Bruno e Stefano Colombo sono ancora sulla tolda a (tentare di) salvare il salvabile, ma gli ufficiali sono sbarcati. Solo negli ultimi 15 giorni se ne sono andati: Remo Bodrato, dir. commerciale e prodotto Columbus; Renato Scaffidi, direttore di prodotto Ventaglio; Luca Battifora, dir.commerciale Ventaglio. Bodrato e Scaffidi, insieme a due manager storici del gruppo milanese, Massimo Passalacqua (peraltro nipote di Bruno Colombo) e Davide Prella, lavorerebbero insieme al progetto di un tour operator specializzato sul corto raggio. Anche Stefano Colombo ha annunciato (Biz Travel Forum, settembre scorso) di “stare cercando un lavoro”. Va bene, siamo pronti a tutto, ma qualcuno dica a Bruno Colombo di non seguire Pasquale Chianello e metter su un negozio di antiquariato.

 

Nel nuovo ruolo di COO Chief Operating Officer arriva Valerie Bénéteau, specialista di ottimizzazione proveniente dalla grande distribuzione e dai beni di largo consumo, che risponderà direttamente al direttore generale Anna Schuepbach, permettendo a Marco Cisini, nominato vice direttore generale, di dedicarsi maggiormente al prodotto.

 

pierluigi-taliento.jpgIn un anno non facile per il Med, in Club Med Italia il d.g. Giorgio Palmucci lascia a Gino Andreetta, proveniente dalla sede parigina. Ecco il commento di Pierluigi Taliento, predecessore di Palmucci e oggi in White Consulting: Probabilmente sono la persona meno indicata a criticare le scelte di Club Med, ma continuo ad avere il marchio GO sulla pelle (e non solo) e i risultati di questi ultimi anni mi fanno male. La polemica di qualche mese fa tra Giscard d’Estaing e Tapie ha risvegliato in me interessi mai sopiti: trovo che il riposizionamento del Club verso un prodotto lusso si scontri con le dimensioni di molti dei villaggi, con la loro struttura architettonica, con il loro format di servizio. Ero totalmente d’accordo con Tapie, quando proclamava la necessità che il Club puntasse alle sue “radici”: lo sport e la convivialità. E credo ancora che il suo rilancio debba puntare sulla specializzazione, piuttosto che sul generalismo di un “lusso” inesistente. L’Italia è stata per il Club il secondo mercato al mondo. E ora?! Che fine hanno fatto i mitici villaggi di Caprera e Cefalù?! Speriamo che il cambio di guardia in Italia sia preludio di una rinascita del Club: in quest’epoca di tramonti ci vuole nuova vita. In bocca al lupo a Gino Andreetta!"